lunedì 9 marzo 2020

UPGRADEdel TRV 24GHz

Sono state apportate modifiche al Transverter di Francè (iw6cvn), più per necessità che per virtù…!
Ovvero  l’ OL del TRV dei 24 GHz (nuova versione, vedi post precedente cliccando qui) dava segni di instabilità fisica ( quella mentale, noi…!) e si è quindi resa necessaria la sostituzione.
Francè ha optato per quello che rispondeva alle esigenze del miglior rapporto tra qualità e prezzo e la scelta, consigliata anche da altri amici microondisti, è caduta sulla realizzazione di Dieter, DF9NP (tedesco di Germania… per chi conosce la barzelletta).
Il collega tedesco realizza il dispositivo previa fornitura del VCO da parte del “cliente”… solo dopo abbiamo capito che “film” c’era dietro; infatti per far pervenire dall’ America il chip è stata una avventura, ma qui si scivolerebbe più tra la commedia e la farsa ed il discorso sarebbe lungo…!
Veniamo alle cose tecniche, lo schema di Dieter è quello riportato qui sotto, molto semplice, pulito e lineare, PLL con l’ ADF4153 e VCO con HMC3592 (HMC 584LP5E) e con l’ oscillatore di riferimento, a 10 MHz, esterno; questo il link al sito di DF9NP.


                                         Lo schema elettrico del dispositivo

In un primo momento volevamo lasciare i 10 MHz già presenti nel TRV ma poi abbiamo dovuto adottare un nuovo riferimento, anche perché ci sembrava che ci fosse qualche problemino di stabilità e di rumore (tanto per cambiare)… dobbiamo verificare!

                 Come si presenta all' interno (dal sito del' autore...)

 Ora la stabilità e la precisione in frequenza sono ottime, nonché  la sensibilità, non ci basta più l’ attenuatore del generatore…(oltre –100 dBm ed a qualche metro di distanza si riceve ancora!) dovremmo fare una misura di cifra di rumore ma no abbiamo una “testina” seria..!

   TRV a cuore aperto...!

Abbiamo provato a ricevere qualche beacon remoto, zona 3, ma forse la propagazione non ci ha dato una mano…! Quindi ci siamo organizzati con un nostro “mini beacon” che descriveremo più avanti.
Invece domenica 8 marzo abbiamo effettuato una prova “on air” durante il primo contest Microonde della stagione, da Cingoli (MC) JN63OI abbiamo collegato Adam 9A4QV con circa 200 Km di QRB, non male per un debutto!
   I beacon dei 5 e 24 GHz montati "al volo" in direzione di Cingoli...

Ma il fatto che ci ha più stupito è che il nostro mini beacon, installato all’ interno di una abitazione passando attraverso una finestra chiusa, ma soprattutto attraversando la sommità della collina dove è ubicato il paesello è giunto udibile fino a Cingoli (vedi foto sottostante)!
La tratta radio (parziale), il QRB è ridotto ma gli ostacoli sono tanti e la potenza esigua...!

Alcune immagini dei Test a questo link.

martedì 31 dicembre 2019

QO 100... la mia versione!



Ci riprovo, dopo aver finito di addurre le scusanti generiche, vorrei raccontarvi cosa ho/abbiamo combinato in questo quasi anno di assenza da queste pagine… E’ anche vero che, come sostenevo nel post precedente, aspettavo le “bocce ferme” ovvero di aspettare il “termine dei lavori” ma è anche vero che lo sperimentatore è sempre in work in progress quindi provo a fare una sorta di riassunto delle prove, test, esperimenti e giochi vari di questi ultimi periodi…
C’è anche da dire poi che, come capita spesso ai Viaggiatori, è più bello, interessante, affascinante il viaggio della meta stessa!
Tutta questa premessa per dire che in questi ultimi mesi ci siamo dedicati a realizzare degli apparati atti ad effettuare il traffico, sia in fonia che in ATV sul SAT geostazionario Es’hail per gli amici QO 100. Per quei pochi che non sapessero di cosa si tratta ecco alcuni link, quello tedesco,  quello inglese, IS0GRB e di alcuni utilizzatori come IK4RYB Alessio i I6IBE Ivo
Bando alle ciance, veniamo al sodo… prima di tutto si è pensato alla ricezione.



RICEZIONE SAT QO 100

La banda di ricezione della stazione terrestre è quella dei 10 GHz ( precisamente da 10.489,550 a 10.499 MHz) e qui ci può tornare utile tutto il materiale usato per la normale ricezione dei Satelliti TV commerciali, dalla parabola all’ LNB… anche se con alcune considerazioni da fare.
Qui di seguito uno specchietto delle frequenze in gioco.

Considerando che l’ Oscillatore Locale dell’ LNB è di 9.750 MHz la IF (frequenza di uscita) l’ avremo intorno a 744MHz; si evince facilmente che non ci sono apparati radioamatoriali su queste frequenze se non scanner o chiavette SDR, oppure un'altra soluzione sarebbe quella di variare il valore dell’ OL e portare l’ uscita su una banda radiantistica (per esempio 432 MHZ).
Io per semplicità (ed anche per testare più LNB e sostituirli più facilmente in caso di guasto) ho scelto la prima soluzione (lasciare intonso LNB).
Però (…c’è sempre un “però”) i normali ricevitori SAT commerciali iniziano la loro banda di ricezione intorno ai 950 e terminano circa a 2050 MHz quindi si rende assolutamente necessario un up converter per poter convertire il segnale in  questo range di frequenze e poter così demodulare il segnale ATV in DVB-S/S2.
   

Schema a blocchi di una possibile soluzione

  L’immagine qui sopra riporta la mia prima idea, ovvero convertire il segnale proveniente dell’ LNB, tramite un mixer ed un OL, scegliendo una opportuna frequenza, far si che sfruttando sia la somma che la differenza (della conversione) si potesse avere una uscita sia in VHF (144 MHz) per la fonia ed a circa 1340 MHz per l’ ATV. Insomma prendere 2 piccioni con una fava… Piccola precisazione, anziché usare uno splitter è più opportuno usare un diplexer per VHF, (UHF) e 23 cm (come è stato fatto nelle prove sperimentali sul banco).
Altro “però”… non avendo un oscillatore disponibile a 595, 675 MHz (o meglio un quarzo :N disponibile) ho usato un OL che avevo a disposizione in uno dei tanti cassetti…
La frequenza che avevo a disposizione era di 540 MHz frutto di una precedente realizzazione su un c.s. dono della Sezione ARI di Modena per la partecipazione ad un Simposio di qualche anno fa. 
Schema a blocchi dell’ UP Converter di ricezione

Insieme all’ OL per effettuare una conversione si rende necessario un mixer, nella fattispecie ho usato un TUF2, sempre, ovviamente, di recupero. Nella porta di ingresso ho collegato il segnale proveniente dalla parabola mentre la porta IF l’ ho collegata direttamente alle uscite verso i ricevitori, SSB e TV SAT, avendo cura di disaccoppiare quest’ ultima con un condensatore per evitare che la telealimentazione provochi dei problemi… Il segnale di ingresso, proveniente dalla parabola, non va direttamente al mixer ma attraversa un filtro di canale per TV terrestre (opportunamente riallineato in banda),  con guadagno unitario, che ha la funzione di “ripulire” quanto giunge dalla antenna.
Altro particolare interessante è stata l’ aggiunta di un commutatore a 3 posizioni per selezionare il valore di telealimentazione da inviare all’ LNB e precisamente 12 volt per la fonia con polarizzazione Verticale ed i 18 volt per l’ ATV per quella Orizzontale, la terza posizione (quella intermedia) nessuna alimentazione sul connettore “F” per ingressi provenienti da altre fonti che non necessitano di alimentazione. Per ricavare i 18 volt è stato usato un piccolo alimentatore step up cinese (non godono della mia massima fiducia ma in questo caso è stato sufficiente).
Sono anche state ricavate due uscite prima del mixer per inviarle alla chiavetta SDR ed all’ FRG 9600, non mi sono sbagliato sul disegno ma effettivamente il segnale per lo scanner è stato prelevato in maniera capacitiva, in maniera piuttosto “lasca” tanto il segnale era esuberante…!


Vista dell’ Up Converter in fase di assemblaggio

Come si evince facilmente, nella parte alta della foto è sistemato l’ OL a 540 MHz, subito sotto il piccolo stampato del mixer mentre nella parte bassa, aperto, il filtro di canale attivo, sintonizzato sulla IF a circa 745 MHz, per finire, in basso a sinistra l’ alimentatore step up che fornisce i 18 Volt per la polarizzazione orizzontale per la ricezione dell’ ATV, poi sui pannelli avanti e retro tutti i circuiti accessori come gli ingressi le uscite, commutatore, interruttore, led ecc…   

  Primi test, l' angolo dell' ATV ed FRG 9600

Questa è una visione d’ insieme dell’ angolino della mia stazione dedicato alla ricezione di QO 100, al centro troneggia un TV che funge da monitor, a destra partendo dall’ alto, un paio di RX TV SAT, nella fattispecie sto usando un DigiQuest 8010, sotto l’ FRG 9600 per la fonia, ancora sotto lo “scatolotto” che ho descritto sopra, mentre i basso un vecchio misuratore di campo per monitorare la uscita della IF.

Screenshot della videata di SDR Console

Mentre quella sopra è la schermata del software “SDRconsole” che gestisce la chiavetta RTL Dungles; è questo forse il miglior software per questo tipo di utilizzo, gestisce lo shift permettendoti di leggere direttamente la frequenza del SAT, ma la cosa più interessante è che permette “l’aggancio” della ricezione al beacon della telemetria sopperendo così alla instabilità del PLL all’ interno dell’ LNB.

Screenshot della videata di DVB-S_gui

Altro software interessante, questa volta per gestire la demodulazione dei segnali video (DVB-S2), è il DVB-S_gui, programmino semplice ma un po’ complicata la gestione di tutti i parametri, bisogna prenderci mano…! Senza dilungarmi nelle spiegazione rimando all’ ottimo sito di Ivo I6IBE a questo link.
Per una ricezione più “seria” della DATV su qualche prossimo post.
Questo per sommi capi è stata la realizzazione dell' up converter per la ricezione del QO 100, tralasciando le tante prove, le avventure e disavventure e le interferenze della nota radio, interferente per antonomasia (che io ho a poco più di 500 metri)...!

TRASMISSIONE su QO 100

Viste le modalità di ricezione passiamo alla trasmissione ed è proprio qui che si scatena la libido del Radioamatore e qui che si estrinseca maggiormente l’estro e la creatività del vero OM; scherzi a parte, almeno secondo me, la trasmissione ha decisamente un fascino particolare…ma veniamo alla descrizione sommaria del convertitore in trasmissione!
La filosofia adottata è circa uguale e contraria a quella del convertitore in ricezione l’ unica variante sono le frequenze in gioco, qui si tratta di traslare un trasmettitore per le V o UHF sulla banda dei 2.4 GHz che rappresenta la frequenza di ingresso del Trasponder del SAT QO 100.
Lo schema a blocchi qui  sotto riportato rappresenta la soluzione adottata nella mia realizzazione.
  Schema a blocchi del Up-Converter per QO 100 

Come per la parte di ricezione anche in questo caso ho adoperato tutto materiale “surplus”già presente nei miei cassetti, mensole e scaffali…
Nello specchietto le varie possibilità sfruttando le vari frequenze di IF in riferimento alle bande radiantistiche a disposizione, la mia scelta è caduta sui 2 metri essendo riuscito a recuperare un quarzo a circa quella frequenza.
Esaminiamo velocemente lo schema  a blocchi, partendo da sinistra troviamo l’ingresso del TX in VHF che viene subito chiuso su un carico da 50 ohm che poi, tramite un trimmer (non rappresentato nello schema), va ad un mixer bilanciato tipo M1H della Macom, componente molto interessante e versatile costituito da uno scatolino connettorizzato  con 3 SMA, si presta bene a sperimentazioni veloci (per saperne di più clicca qui), sulla seconda porta entra OL a circa + 17dBm e sulla terza esce il segnale TX convertito a 2.4 GHz.

“Scatolino” dove è racchiuso il carico fittizio ed il trimmer per la regolazione del livello della potenza verso l’ ingresso IF del mixer.


Mixer passivo M1H (didascalia superflua… come si legge bene dalla foto)


L’uscita del mixer attraversa un filtro passa banda in cavità sintonizzato ovviamente al centro banda  dei 2.4 GHz che ha la funzione di eliminare la frequenza immagine e quella dell’ OL, l’ oggetto è quello della foto sottostante…


Filtro in cavità, ritarato più in basso rispetto alla frequenza stampigliata sul fianco…

Poi il segnale, si spera ripulito, fa un giro attraverso il circolatore che in questo caso ha una doppia funzione, quella classica di isolare e tenere l’ impedenza costante ma anche quella, se tolto il carico sulla terza porta, iniettandoci un segnale di ricezione si può trasformare tutto l’ ambaradan in maniera “reverse”, ovvero usare il sistema anche in ricezione…

Dopo tutti questi giri il segnale va rimpolpato e questo compito lo assolve un driver derivato da un vecchio strumento di misura che con i suoi oltre 20 dB di guadagno è relativamente sufficiente a pilotare il PA.
 (Anche se da caratteristiche di targa sembra "fuori banda" ancora 2,4 GHz mantiene un buon guadagno)

Nelle prime sperimentazioni ho voluto provare come amplificatore finale (per gli amici PA) un modulo di provenienza “telefonica” poi ho optato per il classico finale per WI-FI uno di quelli che prometteva potenze esagerate (8 Watt “cinesi”) che poi nella pratica arriva a poco più di 3 Watt…!

 Nell’ immagine sovrastante mentre era in prova sul banco…

Manca ancora un accenno all’ Oscillatore Locale che, manco a dirlo, è di provenienza surplus, ma surplus veramente, roba da ponte radio degli anni 70/80… però sembrava fatto apposta per la frequenza di uscita e per il quarzo che avevo a disposizione!
OL lato Quarzo e moltiplicatori vari...

OL lato finale e filtro.

Il cristallo recuperato oscilla intorno a 125,250 MHz che poi, moltiplicato per 18, arriva a 2254,5 MHz che sommato alla frequenza di 145,750 MHz generata da un RTX produce il valore della frequenza di ingresso al trasponder del QO 100 pari a 2400,250 MHz (nuovo centrobanda “nb”a partire dal 14/02/2020)

Come apparato di IF/modulatore in VHF ho usato sia il classico FT817 Yaesu che l’ Elad Duo più trasverter SSB Electronics (regolando la potenza in “QRP”, circa la stessa dello Yaesu) ottenendo risultati analoghi (non ho ancora provato con Adalm Pluto).
Dimenticavo… alla fine del tutto ho inserito un isolatore, ovvero un circolatore con sulla terza porta un carico fittizio, per compensare eventuali disadattamenti di impedenza e/o dimenticanza di inserire un carico adeguato in uscita (50 ohm).


Un paio di immagini nelle fasi di assemblaggio/montaggio e misure...

Da prove eseguite “al volo” questa configurazione  è congrua per operare in SSB sul satellite, nei test abbiamo utilizzato una parabola primo fuoco da 1 metro con illuminatore costituito da un’ elica di 4/5 spire; per l’ ATV e relativi PA ne riparliamo… alle prossime! 

sabato 20 aprile 2019

Come passa il tempo...!


Questa è la classica frase che si sente ripetere sovente sulla bocca, soprattutto ed in maniera esponenziale, delle persone più anziane… classico sintomo dell’ età che avanza!
Questo è successo pure a me, mi ero ripromesso, a luglio dello scorso anno, di appuntare su questo blog le attività radiantistiche, ci sono riuscito per qualche mese, fino quasi alla fine dell’ anno, poi… mi sono arenato! A mia discolpa devo dire che avrei voluto scrivere le classiche due righe a bocce ferme, a lavori terminati a “scatole chiuse” ma in realtà il mio/nostro hobby è una sorta di fabbrica di San Pietro… non si vede mai la fine!
Intanto riporto qui di seguito alcuni eventi “istituzionali” come le assemblee delle associazioni e la presenza ad una conferenza a Castelfidardo.

Procediamo in ordine, il 2 dicembre 2018 si è svolta la consueta Assemblea Annuale dei Soci del CISAR Ancona, appuntamento ormai collaudato e si potrebbe fare copia/incolla con le analoghe assemblee degli anni precedenti, le immagini a questo link.

Mentre il 4 marzo (con un po’ di ritardo rispetto alle date canoniche) si è svolta l’ Assemblea dell’ ARI di Ancona con il rinnovo anche delle cariche sociali, le foto a questo link.

Come dicevo ho anche partecipato; insieme a Fabio, iw6dsd, ad una conferenza a Castelfidardo dal titolo: “La comunicazione nel tempo – Il tempo della comunicazione” con diversi relatori, locali e nazionali (vedi locandina), le foto a questo link.

mercoledì 21 novembre 2018

TRANSVERTER 76 GHzby IW6CVN

Pubblico un estratto (liberamente tratto) della relazione tecnica di Francesco IW6CVN che presenterà allegata al suo apparato "Home Made" nell' ambito della gara delle autocostruzioni alla Fiera di Pescara.

STORIA DI UN TRASVERTER NATO SFORTUNATO... MA RISOLTO ALLA GRANDE!


Tutto iniziò quasi per gioco quando un OM della mia zona mi chiese se volevo provare un collegamento con lui a 76GHz.
La cosa mi affascinò molto, ero passato da 1,2GHz a 24Ghz nel giro di 10 anni quindi si apriva una nuova sfida con “aspre” difficoltà.
Provai prima un QSO da 6km circa, in portata ottica, segnale a fondo scala…bene, non vedevo nessuna difficoltà…poi distanza di 12/15km con appena un poco di difficoltà…il giorno dopo provai dal molo della mia città di residenza, circa 25km, vento molto forte; la parabola prese vento e rovinai l’apparecchiatura….soddisfatto si per il QSO effettuato ma mortificato per il danno subito!
Di qui la decisione di realizzare una stazione ( era il 2014 ) avevo varie riviste di DUBUS ( rivista in lingua inglese e tedesco per le VHF & UP, pubblicata in Germania) da quelle presi spunto per progettare e costruire il tutto "partendo da zero".
Iniziamo col dire che la progettazione e la realizzazione non è difficile, anzi è quasi un gioco da ragazzi…ma nel 2013 sono stato colpito da "Ictus Emorragico" e le difficoltà si fecero sentire compresi gli strascichi vari...

Come dicevo, la costruzione ed i componenti utilizzati sono relativamente semplici: un oscillatore locale a 12GHz  seguito da un triplicatore e da un mixer con un diodo moltiplicatore (x 2) e da  un  circuito per la IF in 144MHz (vedi schema a blocchi).

Feci una spunta a quello che avevo, al momento solo l’oscillatore locale rimediato da un “surplussaro” israeliano, il resto era da comprare e assemblare e….saldare cosa non facile per lo strascico visivo che dicevo prima.

Rimediai il triplicatore e la scheda per alimentare il tutto, 8Vcc positivi, 5Vcc negativi e 6 Vcc positivi.
Ho iniziato a saldare i componenti e verificare e regolare le varie tensioni sopraelencate.

Faccio presente che non possiedo strumentazioni x misurare la RF ed altro ma solo un tester serio,  un ICE 680R
Provato poi il funzionamento del triplicatore da Giovanni IK6EFN ed il collaudo è risultato positivo, un bel segnale pulito a 36GHz  anche se poca potenza.

Poi si passò a comprare lo schedino per il diodo moltiplicatore e ingresso per la IF, ma si presentò pure il problema del blocchetto in alluminio che nessuno,allora, in zona mi voleva costruire (necessità di macchine CNC), invece ora mi chiamerebbero se volessi fare qualche pezzo od altre flange...

Viste le risposte negative della zona mi toccò comprarlo in Germania, con le fresature già fatte e uscite in guida WR12 (guida d’onda che costa 2€ al centimetro sempre introvabile in Italia ma disponibile sempre in Germania) .

Il tutto era pronto per essere assemblato eseguii il montaggio e riandai di nuovo da Giovanni per testare il trasverter ed il collaudo fu, anche in questo caso, positivo...effettuando anche il primo QSO da "ben" 3mt!

In quell’occasione vidi  da Giovanni un oggetto che possedevo anch'io, ovvero un trasponder che funzionava a 38GHz ( anche se il mio era a 24GHz ) e mi diede l’idea di utilizzare il contenitore esterno per alloggiare tutto il trasverter.

Iniziai tagliando la piastra che teneva tutta la vecchia apparecchiatura e creando sul retro un' asola per accedere ai vari comandi ed agli ingressi di alimentazione ed IF, all' interno sono stati realizzati dei "soppalchi" per alloggiare le schede di alimentazione, dei comandi e dei vari servizi.

Consultandomi con alti OM mi dissero che avevano assemblato le loro realizzazioni su un semplice piano di metallo o addirittura su una tavoletta di legno, pochi hanno adottato la soluzione di racchiudere i loro trasverter su un case di provenienza da ODU (OutDoar Unit) da ponti professionali.

Misure, prove e controprove per mettere i componenti vari, tra cui in aggiunta i 5Vcc sul connettore dell’antenna del RTX dei 2 metri (per effettuare la commutazione automatica TX e RX senza dover aggiungere un ulteriore filo sullo stand by).

Assemblato tutto, piazzato e fissato a dovere, dopo un paio di QSO il trasverter non funzionava più, l’oscillatore non usciva più con il suo segnale, era morto ( dopo diversi mesi scoprii che quel tipo di oscillatore aveva un comportamento strano... funzionava correttamente dopo un certo numero di accensioni e spegnimento) tutto ciò mi portò a comprare l’oscillatore di DB6NT, poiché mi ero “scoglionato” di brutto (... fu un salasso)!

Ho ricalcolato tutto e riposizionato i componenti, senza distruggere ciò che avevo salvato e valutato lo spazio per un oscillatore di riferimento a 10MHz, da mettere in futuro (lavoro eseguito che poi ho luglio di quest’anno).

La sorpresa maggiore venne quando decisi di calcolare la messa a fuoco della parabolina dedicata e e ispezionando con una telecamerina vidi che il numero seriale (come da ricerche fatte in rete) era per una apparecchiatura compatibile per le mie esigenze  (come quella del sopracitato Giovanni)... ero apposto, avevo da anni una cassegrain e non lo sapevo, per fortuna che non butto mai nulla... 

Taglia, aggiusta, metti e leva, siamo arrivati a questa condizione finale come illustrato dalle foto.


FUNZIONAMENTO DEL TRASVERTER

Semplice, tutto è basato su un triplicatore che lavora a 38GHz, frequenza atta ad altri scopi e non radioamatoriale…..con ingresso a 12GHz, dato da un oscillatore (che avrete modo di vedere come lavorava) comprato su ebay da un “surplussaro” israeliano (prima di imparare le varie modifiche per l’ingresso dei dati per farlo lavorare dove vogliamo noi... è stata dura!) e poi sostituito, con un notevole salasso, da quello di DB6NT.

Come dicevo, altro elemento importante è il triplicatore con il CMA 382400AUP, (vedi foto) che potrebbe lavorare fino a 47GHz, ma non è per il nostro caso, poichè ci necessitano i 38GHz, mentre le potenze dichiarate sono “leggerissimamente” false poiché il venditore dichiara  un minimo di 100mW sino a 160mW ) mentre noi ne abbiamo viste, in uscita, non più di più di 20mW!
Potrebbe lavorare lo stesso fino a 122GHz ma non l’ho mai testato poiché non possiedo strumenti  tali per poter effettuare queste misure, mi affido sempre a Giovanni IK6EFN, persona gentilissima e sempre disponibile ad effettuare  tutte le prove!

Altro pezzo vitale è il diodo MA4E1317 che funge da mixer; questo componente deve essere lavorato al microscopio ed incollato al PCB (schedino) con una pasta bi-componente chiamata H20S (detta da me mezzo H40 come il collante delle piastrelle).
Ultimamente ho avuto notizia che il diodo MA4E1318 ha prestazioni migliori in potenza ma un po più rumoroso .
Come dicevo sopra mi sono fatto aiutare da un altro OM, IZ6CUS, Adelmo, che in collaborazione con l’università politecnica di Ancona mi ha messo a disposizione sia il forno per saldare sia il microscopio elettronico ed il collante bi-componente.
Lo schedino è alloggiato in un blocchetto di alluminio fresato dove viene immesso il segnale dei 38GHz ed il segnale IF a 144MHz .
Il triplicatore necessita per funzionare -5VDC (filo verde), +7VDC(filo rosso) e +5VDC (filo grigio)ed il negativo comune per l’alimentazione (filo nero); quindi è stata realizzata una scheda con ingresso 12VDC positivo e negativo utilizzando un apposito circuito stampato dove è stato quasi facile eseguire l’assemblaggio dei componenti…

Dopo avere sostituito il vecchio OL israeliano con quello da “oreficeria” di DB6NT ( ma ormai è mio, con quello che l’ho pagato!) ho provveduto a mettere un oscillatore di riferimento a 10MHz (provato molto tempo prima) per ottenere una maggiore stabilità in frequenza e quindi non avere ulteriori dubbi “se e dove” si sta trasmettendo; su queste frequenze e su apparecchiature auto-costruite è sempre difficile avere la certezza della precisione in frequenza!

Ho inserito inoltre un piccolo preamplificatore per la ricezione in 144 a basso rumore, ricavato da un'altra auto-costruzione di 10 anni fa, inserendolo dopo il mixer verso la IF a 144 MHz.
Sulla schedina dei servizi a 12VDC ed altre funzioni ho inserito anche un deviatore per la nota fissa e la commutazione automatica e manuale; per la commutazione automatica sono stati inseriti, disaccoppiati, 5VDC sull' uscita del BNC dello YAESU 817, inoltre, sempre sul 817 è stata prelevata la IF per essere mandata ad una chiavetta SDR (come da suggerimento sull' ottimo sito di Ivo, I6IBE).
Sul retro del “bussolotto” è stato posto anche un led verde per la RX, un led rosso per la TX, un led blu per presenza 12VDC, un interruttore per accendere e spegnere, un connettore per l' alimentazione a 12VDC, un connettore per i servizi AUX ed un commutatore per la nota fissa in TX.

Qui di seguito la schema a blocchi esplicativo della realizzazione:

RIASSUMENDO:
  • Oscillatore Locale: DB6NT mod. MKU LO 12 PLL
  • Oscillatore di riferimento a 10 MHz: ISOTERM (surplus su eBay)
  • Moltiplicatore X3: Modulo surplus CMA382400AUP
  • Mixer Armonico: Case in alluminio prog. DL2AM, pcb DB6NT e realizzazione in collaborazione Università di Ingegneria di Ancona.
  • Pre e commutazioni: Modifica ed adattamento di un vecchio pre per i 144 MHz
  • Scheda servizi: Home Made su basetta millefori.  
La potenza è nell' ordine di qualche microWatt, ma nonostante ciò il QRB (distanza) raggiunto è stato di oltre 50 Km...!
La speranza è che altri Radioamatori/Microondisti seguano il mio (nostro) esempio e si cimentino nella realizzazione di qualcosa di simile... a presto sentirci "in aria", ovviamente sui 76 GHz!

Alcune immagini della realizzazione cliccando qui
Mentre altre sull'attività in contest a questo link

P.S.: Con immenso piacere, ed anche con un po di sorpresa, questa realizzazione ha vinto il primo premio nell' ambito della gara di autocostruzione alla Fiera di Pescara

Alcune immagini della fiera di Pescara a questo link

lunedì 19 novembre 2018

il "POSTINO"

Pubblico con immenso piacere queste righe scritte da Maurizio, IW6CZR riguardanti una delle esperienze storiche e pionieristiche e sopratutto uniche dei primi tempi della associazione CISAR Ancona...(questo post è stato anche pubblicato sul Blog del CISAR Ancona)


Qualche giorno fa, del tutto casualmente, in uno scambio di messaggi su WhatsApp con Guido IW6ATU, c'é tornato in mente, con grande nostalgia e piacere, un progetto che Stefano IW6AOL aveva simpaticamente soprannominato "Il Postino" perché quotidianamente ci recapitava direttamente a casa delle "cartoline" con belle immagini dallo spazio. In realtà si trattava della ritrasmissione delle immagini METEOSAT. Un'esperienza bellissima che é durata quasi un decennio, che ha portato a diventare Radioamatori alcuni personaggi ora al vertice del CISAR Ancona (Fabio IW6DSE, Fabio IW6DSD e Marino IW6DSF) e coinvolto anche amici dell'ARI come Gabriele IK6QNE in un momento storico per le associazioni che ancora risentiva di un conflitto fra ARI e CISAR a colpi di carte bollate e sentenze di Tribunali che aveva avuto inizio molti anni prima, ma questa é un'altra storia.
Portare avanti il progetto non fu semplice, mille difficoltà si incontrarono lungo il percorso rendendolo però ancor più interessante e che con l'aiuto di alcuni, da solo non ce l'avrei mai fatta, si superarono raggiungendo in fine ottimi risultati, ma andiamo "brevemente" per ordine.
Se ricordo bene, il tutto ebbe inizio verso la metà del 1998 eravamo CISAR Marche, a Senigallia ci contavamo sulle dita di una mano, tutti provenienti dalla storica associazione "Radioamatori e CB Errico Medi", erano anni giovani con tanta vitalità ed entusiasmo per la sperimentazione, un po' come la maggior parete di voi oggi. Si era formato un gruppetto composto da Stefano IW6AOL, Luciano IW6COL ed io IW6CZR e ne combinavamo di ogni colore (radiantisticamente parlando).
Un giorno il "trascinatore" Stefano ci raccontò di aver letto in Pkt di un OM in Romagna che stava sperimentando la ritrasmissioni delle immagini disseminate dal satellite geostazionario METEOSAT 7 messo in orbita dalla EUMETSAT, l'ente spaziale europeo per lo studio e le previsioni meteorologiche. In noi scattò immediata la voglia di provare e le coincidenze ci furono favorevoli. Un collega appassionato di volo a vela e di conseguenza di meteorologia, con cui ho condiviso qualche ora nel silenzio dei cieli, si voleva disfare di un ricevitore meteo all'epoca prodotto dalla compianta rivista Nuova Elettronica. Lo acquistai al volo e nel giro di qualche giorno installammo, a Falconara al 7° piano di un condominio, non avendo a portata di mano una postazione migliore, parabola, ricevitore, un trasmettitore tv fornito da Stefano, alimentatore e antenna UHF direttiva puntata su Senigallia. Da casa qualcosa si vedeva ma male.
Qui entrò in gioco Duilio IW6APY che purtroppo ci ha lasciato troppo presto, un "grande" dell'elettronica che ci consigliò su da farsi. Mentre io acquistavo un trasmettitore UHF quarzato a 432,700 dalla STE, Stefano trovava una postazione a Scapezzano e Luciano reperiva altri materiali indispensabili. A trasloco effettuato con il nuovo trasmettitore e dopo qualche ritocco fondamentale di Duilio, le immagini che apparvero sullo schermo del PC furono perfette, non credevamo ai nostri occhi: immagini in bianco e nero, come andava allora, ma bellissime.
Andammo avanti così per un po' di tempo, trasmettevamo sperimentalmente senza autorizzazione, senza beacon solo qualche ora al giorno; la sera ci si divertiva a creare le animazioni in tempo reale, le stesse proposte nei TG nazionali. La voce si era sparsa e molti amici anche lontani attendevano di ricevere il nostro segnale.
A questo punto era diventato inevitabile mettersi in regola; per questo contattai nell'ordine la EUMETSAT per una autorizzazione a ritrasmettere e il CISAR nazionale per l'autorizzazione al ripetitore. Mentre la EUMETSAT non tardò a rispondere positivamente, quello che all'epoca era il Ministero delle Comunicazioni si trovò davanti a qualche perplessità sulla frequenza di ricezione e per non sapere ne leggere e ne scrivere tagliò corto dando parere negativo. La cosa andò avanti per anni e si sbloccò solo verso l'inizio del 2003 grazie all'interessamento diretto dell'allora Presidente Nazionale del CISAR Luca I0YYY.
Nonostante la precarietà che ci portava a non essere operativi H24 le trasmissioni da Scapezzano andarono alla grande fino a quando un paio di gravi disservizi al trasmettitore nell'arco di dieci giorni, mi impegnarono economicamente essendomi accollato tutti i costi del progetto fin dall'inizio. Purtroppo da ciò nacque un dissidio con Stefano, titolare della postazione che per motivi che oggi capisco perfettamente ma all'epoca mi fecero molto arrabbiare, non mi permetteva di accedere liberamente alle apparecchiature per i dovuti controlli e la manutenzione; così mi misi alla ricerca di una nuova casa. Dopo mille tentativi andati a vuoto contattai Fabio con il quale ho condiviso molti anni di volontariato presso la Croce Gialla di Falconara e che sapevo responsabile per le comunicazioni del sodalizio. Spiegato il progetto, si aprì la porta della postazione di Monte Barcaglione. Nel giro di pochissimo Fabio, a cui si unirono Marino e Fabio, che all'epoca non erano ancora IW6 (ricordo che mi fecero penare alquanto per convincerli a dare l'esame), non solo costruirono la carpenteria per le antenne e il tavolo per l'elettronica ma rimasero ore appesi al traliccio per le prove e l'installazione definitiva. Monte Barcaglione con i suoi 201 metri allargò non di poco il raggio d'azione delle trasmissioni e lo stupore fu massimo quando ricevetti un messaggio in Pkt dall'isola di Hvar (Lesina) oltremare.
In attesa dell'autorizzazione ministeriale, mi diedi da fare per risolvere il complesso problema del beacon. Bisognava trasmettere la sintesi vocale in un lasso di tempo di 10" nella pausa fra una trasmissione di immagine e l'altra determinata da due note, una di inizio e una di fine trasmissione.
Collega di lavoro fino al mio pensionamento di pochi giorni or sono é stato Gabriele IK6QNE un'altro che l'elettrotecnica non solo ce l'ha nel sangue ma che la vive professionalmente ogni giorno; per me un altro "grande". Spiegato il problema, Gabriele su un foglietto a quadretti recuperato dalla carta da riciclo e parlando ininterrottamente per un'ora, disegnò uno schema teorico e me lo consegnò dopo aver riempito un sacchettino di plastica di integrati e condensatori. Per una settimana, ogni minuto di tempo libero dal lavoro lo dedicai alla realizzazione scrupolosa con prove passo-passo del circuito fino al successivo incontro con Gabriele per l'emozionante collaudo. Esultammo quando tutto funzionò al primo colpo o così sembrava. Bisognava filtrare ulteriormente le due frequenze per evitare che interferissero, Gabriele in quel periodo era molto impegnato e io che per queste cose camminavo (e cammino anche oggi) al buio bendato, spinto dalla fregola, ricorsi ad un altro "grande" che l'elettrotecnica la mastica a pranzo, cena e colazione: Guido IW6ATU che con un 555 e due punti di saldatore risolse il problema. Di li a poco la stazione prese la forma definitiva nella nuova postazione di Falconara.
Nel frattempo arrivò la tanto agognata autorizzazione dal Ministero, licenziata in data 20 gennaio 2003 con validità fino al 2012. Il nominativo internazionale da quel giorno sarà IR6UAC. Stupendo!
Me lo ricorderò a vita perché mi ispiro "Unità - Amicizia - Collaborazione" ma bando ai sentimentalismi....
Da Roma via Pkt il Presidente Nazionale Luca mi invitò a ad andare sul sito del CISAR Nazionale perché nell'elenco delle installazioni dell'Associazione, nell'ultima riga era stato inserito "IR6UAC Ritrasmissione immagini Meteosat. Unico in Italia autorizzato".
Ma le cose belle, qualche volta, durano poco. Dopo qualche mese di ottimo lavoro il segnale del satellite a 1690 Mhz venne letteralmente spianato da un'altra trasmissione. Con Guido, attrezzati come dei ghostbusters girammo in lungo e in largo le colline attorno a Falconara, "lui il maledetto" era ovunque! Non ne venimmo mai a capo. Lettere di protesta inviate al Ministero tramite il CISAR nazionale, alle PT di Ancona e perfino a Nuova Elettronica e alla EUMETSAT non portarono a nulla.
Intanto il tempo passava inesorabile e il 2005 ci vide (Guido, Luciano, Fabio, Fabio, Marino e il sottoscritto) sul Monte Murano ospiti di un'altro personaggio storico del CISAR Marche: Mario I6WOA che ci ospitò a Serra san Quirico, lontani da interferenze.
La nuova postazione allargò ancor di più gli orizzonti della trasmissione e tutto sembrò andare per il meglio quando durante l'inverno 2005-06 infuriò la "nevicata perfetta". Nel giro di poche ore tutta la postazione di Monte Murano, un piccolo edificio alto più di due metri e mezzo, venne ricoperto di neve; sotto sparì la parabola, ingenuamente messa bassa per proteggerla dal vento. Il segnale non arrivò più e passarono parecchi giorni prima di poter arrivare a fare qualcosa. Mi raccontò Mario che raggiunse la postazione a piedi tempo dopo, per controllare i suoi ponti radio, che riuscì a localizzarla solo dai pali delle antenne che sporgevano dalla massa nevosa e non poté fare nulla. Quando, al disgelo io e Guido andammo sul Monte, trovammo la parabola irrimediabilmente deformata e inutilizzabile. Fortunatamente un amico di Marotta, Luigi IW6BFI, che purtroppo non è più fra noi, anche lui entusiasta del nostro progetto, me ne aveva regalata un'altra che decidemmo di installare nella primavera del 2006.
Le trasmissioni ripresero con qualche altra piccola disavventura, ma ripresero.
A seguito di questo progetto di tanto in tanto visitavo il sito della EUMETSAT e già da qualche tempo si parlava del METEOSAT 8 con trasmissione in digitale e lo spostamento sopra i celi dell'India del METEOSAT 7. Di lì a breve venne sancita la fine delle trasmissioni in analogico e il 14 giugno 2006 il Meteosat 7 fu spento. Conservo ancora una delle ultime immagini ritrasmesse da IR6UAC e ricevute dalla mia postazione.
"It's the end Postino"
Che dire di più di quello che ha scritto Guido su WhatsApp: "Bella esperienza, sono passati quattordici anni, sembra ieri!"
"Grazie a tutti da solo non sarei riuscito neanche a partire"

Maurizio IW6CZR - Senigallia, 08 novembre 2018


Alcune immagini, per rivivere questa affascinante storia radiantistica, le puoi trovare a questo link: https://photos.app.goo.gl/Y5BCTYTDo3oHEWyd8


lunedì 22 ottobre 2018

REVERSE BEACON a 10 GHz



Ovvero, più semplicemente, un ricevitore SDR sintonizzato sulla banda radioamatoriale dei 3 cm, messo in rete e raggiungibile via internet.
L’idea è nata quando abbiamo collaborato con Gian Leonardo, IW2NKE nei lavori di installazione delle antenne HF per il suo sistema “Kiwi”; in quella occasione ci siamo detti: “…perché non estendere la ricezione anche alle microonde!?”
Prendendo in prestito la soluzione adottata dai smanettatori dell’ ultima ora, tanto per intenderci quelli dell’ HB100 ed affini, abbiamo usato come elemento di conversione il classico LNB (magari a PLL), poi siccome la conversione capita a 618 MHz (10.368 – 9.750 = 618) si rende necessaria una seconda conversione per portare il segnale in banda HF a 28 MHz.
Dallo schema a blocchi qui sotto riportato si intuisce al volo la semplicità della soluzione adottata:


Come sempre, per realizzare tutto ciò, si è utilizzato il materiale che avevamo nei cassetti (non è il “plurale maiestatis” ma per il contributo di iw6atu-iw6cvn & C.) l’ unico “costo vivo” di ben 5 euri è stato quello dell’ LNB.
Veniamo ad una veloce descrizione, come già accennato, il lavoro principale lo svolge l’ LNB che converte il segnale dei 10.368 GHz a 618 MHz (essendo  O.L. dell’ LNB a 9.750 GHz), è un po’ “fuori banda” ma il guadagno di conversione è sempre comunque buono. Ora si tratta di realizzare una ulteriore conversione per portare il segnale in una banda delle HF compatibile con il ricevitore “Kiwi”; sono stati scelti i classici 28 MHz (anche perché avevo il quarzo giusto per la conversione).
Il mixer utilizzato è un TUF 2 ed è stato, letteralmente “segato” da una ex scheda di provenienza dalla telefonia cellulare.


   

Mentre per l’ Oscillatore Locale (per gli amici OL) è stato usato un quarzo a 59MHz che in 10^ armonica porta, giusto appunto, alla frequenza di 590 MHz che “battendo” (in senso buono) con i 618 crea i 28 MHz della seconda IF che entra, a pieno titolo, sul ricevitore SDR. 
Anche questa soluzione è stata estrapolata da un ex converter per i due metri (ELT elettronica) usando tutta la parte dell’ OL ( 59 x 2 =118) già esistente sulla schedina e moltiplicando per cinque (118 x 5 = 590), o meglio è stata prelevata la quinta armonica e mandata ad un filtro (attivo) per uso televisivo (canale 35-36) e ritarato più “strettino”… 


L’ uscita del mixer bilanciato è stata poi mandata “ sic et simpliciter” al ricevitore SDR.
Il tutto è poi stato rinchiuso in un contenitore stagno ed inserito all’ interno dell’ armadio che già ospitava tutte le altre apparecchiature.
Qui di seguito alcune immagini del “lavoro”, come la sistemazione delle apparecchiature nel rack, il convertitore della ELT Elettronica ed i test sul banco:




Come raggiungere il Ricevitore SDR


Il tutto è collocato in località Colle Sofia nel comune di Tre Castelli (entroterra di Senigallia) in JN63NP.
Mentre per raggiungerlo dalla rete internet l’indirizzo IP è: http://iw2nke.ddns.net:8073/
Comparirà una videata (screenshot per quelli esterofili) circa così:



Dal riquadro di destra selezionare “antenna switch”, comparirà un riquadro a sinistra e su quello selezionate “Antenna 2” ovvero “10 GHz down-converter 28-30 MHz”.


Ovviamente il ricevitore va sintonizzato sulla banda dei 10 metri, per verificare il corretto funzionamento è possibile ricevere il beacon IQ6AN/B a 10.368, 845, però… c’è sempre un “però”, la precisione dell’ LNB pur essendo a PLL si scosta quasi di 150 KHz dalla frequenza nominale… quindi lo troverete intorno a 28.700 MHz (circa).


RIASSUMENDO:

  • Locatore: JN63NP68KX (per essere precisi)
  • Indirizzo IP: http://iw2nkee.ddns.net:8073/
  • Frequenza di ricezione: 10.368 GHz
  • Frequenza di conversione (IF): 28 – 30 MHz
  • Ingresso da selezionare: Antenna 2

Per concludere, tutto il sistema è migliorabile sia come precisione in frequenza che come stabilità e soprattutto con l’ aggiunta di una antenna “seria” degna del suo nome… ma è una prima sperimentazione di un “Reverse Beacon” a 10 GHz realizzato dalle nostre parti.

Ora non resta che provarlo, fare qualche ascolto, verificare quanti beacon “normali” si riesce ad ascoltare, raggiungere il ricevitore, magari “giocando di sponda” con il rain scatter e… tutto quanto la fantasia del microondista suggerisce!
Sono graditi, ovviamente, dei riscontri sul funzionamento, suggerimenti tecnici e collaborazione a qualsiasi livello.
Un ringraziamento particolare ad IW2NKE, Gian Leonardo che ha messo a disposizione tutta la sua postazione e ci ha dato la possibilità di fare questa sperimentazione.

Buon ascolto, 73 de iw6atu & C.



giovedì 6 settembre 2018

Quando il coperchio dice una cosa ma il contenuto è un altro...

Ovvero aprendo uno scatolino in cui pensavo che all' interno ci fosse un circuito invece scopro che ce n'è un altro... forse nel corso della mia "carriera" radiantistica ho realizzato, modificato, canniballizzato, troppi aggeggi e ricordarsi di tutto diventa impossibile (in più anche la vecchiaia...)!
Ma è andata bene così, ho scoperto che era un converter per poter ricevere i 144 MHz sui 28 MHz, il bello però è stato che all' interno c' era un quarzo a 59 MHz... il seguito alle prossime puntate!